Il gruppo ha visitato, il primo giorno, il Palazzo dei Normanni incontrando le Istituzioni governative siciliane per poi concentrarsi, in quelli successivi, sui luoghi simbolo della lotta a cosa nostra.

Un’esperienza straordinaria la delegazione toscana l’ha vissuta nell’aula bunker del carcere dell’Ucciardone. Un’aula che è parsa a tutti intrisa di odio, criminalità e contemporaneamente riscatto. Un riscatto che si è palesato nel racconto accorato dei giudici Giuseppe Ayala e Piero Grasso. Una narrazione che ha evocato lo spirito combattivo ed onesto di tutti coloro che si sono opposti concretamente al dilagare della criminalità organizzata in Italia. Quasi fossero presenti in carne ed ossa nell’aula si sono ricordate le gesta del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, i giudici Rocco Chinnici, Rosario Livatino, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, politici come Piersanti Mattarella, giornalisti come Giuseppe Impastato.

Gli studenti, protagonisti di questo incontro, hanno manifestato la loro completa adesione a questo momento celebrante onestà ed impegno civico.

La visita ai luoghi simbolo

Nei momenti successivi la delegazione ha visitato prima via d’Amelio con il relativo albero della rimembranza dove ha incontrato la sorella di una delle vittime della strage dove trovò la morte il giudice Paolo Borsellino; in un secondo tempo ha partecipato alla grande manifestazione che si è concretata in un corteo conclusosi presso l’albero di Giovanni Falcone. Qui dal palco la sorella del giudice ha voluto ricordare con commozione l’opera dei servitori dello Stato nella lotta alla mafia.

Nell’ultima mattinata ci sono state la visita alla Questura di Palermo e al Tribunale di Marsala. Al tribunale di Marsala, la delegazione ha trovato la cordiale e fattiva collaborazione del giudice onorario Bruno Vivona, mentre la presidente Alessandra Camassa ha svolto una vera e propria lezione di legalità a studenti e docenti illustrando la mostra in memoria di Falcone e Borsellino proprio nei locali del Palazzo di Giustizia. La stessa cosa aveva fatto precedentemente il Questore di Palermo Leopoldo Laricchia. Entrambi i dirigenti dello Stato hanno spiegato agli astanti come il fenomeno criminale mafioso sia ancora particolarmente presente sul territorio con permeanti azioni criminali.

L’importanza della visita

Questa esperienza è stata veramente significativa per tutta la delegazione toscana. Una esperienza che, a parere diffuso dei partecipanti, è necessario ripetere e condividere in tutta la regione.

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